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Incontro con Libera

Giovedì 17 marzo l’Istituto Vicenza 4 – Barolini ha ospitato il professor Diego Peron in qualità di rappresentante di Libera. Come viene dichiarato nel sito www.libera.it, “Libera è una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma profondamente “per”: per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti, per una politica
trasparente, per una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione”.
Peron ci ha spiegato che la mafia oggi è diversa rispetto al passato: non uccide più in modo teatrale e agisce nell’ombra per non farsi notare. Non è un problema che riguarda solo il Sud. La mafia esiste anche al Nord, anche a Vicenza. Si è infiltrata in ditte per lo smaltimento dei rifiuti (soprattutto di quelli tossici), nelle attività commerciali come pizzerie e ristoranti, nell’ambiente imprenditoriale. Libera sta indagando per capire meglio le attività della mafia nel vicentino. Da quello che è stato scoperto finora, è emerso che la criminalità ha coinvolto una rete di ditte che stanno monopolizzando il territorio con una fitta attività di stoccaggio dei rifiuti. Perfino nella zona dell’Altopiano di Asiago una cava è stata utilizzata illegalmente per il deposito di rifiuti tossici e ora i geologi stanno facendo degli studi per capire se c’è il rischio di una contaminazione della falda acquifera.
Al momento nel vicentino la mafia più diffusa è la ‘ndrangheta calabrese: è considerata anche la mafia più pericolosa. A causa della pandemia la situazione è peggiorata, perché le difficoltà economiche hanno costretto molte persone a chiedere prestiti ad interessi altissimi entrando nel giro di criminali senza pietà.
Il professor Peron ci ha ricordato il periodo delle stragi mafiose ripercorrendo le storie dei giudici Chinnici, Borsellino e Falcone. Nell’ultima parte dell’incontro ha raccontato come è nata Libera, dall’idea di Don Luigi Ciotti, e quali sono i suoi obiettivi. Ci ha spiegato che la mafia si insinua ovunque, anche nelle istituzioni, condizionando la politica e l’economia. In alcuni comuni del Veneto, per esempio, si è scoperto che gli amministratori erano corrotti. Per questo il ruolo di Libera come “sentinella” della legalità è molto importante.
Ho trovato questo incontro molto interessante, perché Peron ci ha svelato come la mafia sia presente e agisca anche al Nord. Mi ha fatto venire voglia di iscrivermi a Libera contro le mafie per impegnarmi nella lotta contro l’illegalità.

G.N. 3B