IC4BAROLINI

Una panchina contro la violenza

“Per la violenza qui non c’è posto… Solo cultura del rispetto”. Questa la frase che compare sulla panchina rossa inaugurata questa mattina nel cortile del Comprensivo 4 Barolini di via Palemone alla presenza della dirigente scolastica Incoronata D’Ambrosio e delle autorità. La cerimonia è stata preceduta da un incontro formativo organizzato in occasione della Giornata internazionale della violenza contro le donne dall’Area legalità e politiche giovanili dell’Ufficio scolastico di Vicenza in aula magna, cui hanno assistito la 3B della Barolini e, collegati in streaming, studenti di diversi altri istituti. Nel fare gli onori di casa, la dirigente Incoronata D’Ambrosio  ha ricordato come la Barolini sia scuola della Legalità in virtù del protocollo firmato con la Fondazione Chinnici il 21 febbraio 2020 e sottolineato: “La diversità la crea la natura come ricchezza, la differenza la cultura, è sull’educazione che bisogna intervenire per creare la cultura del rispetto”. Sono intervenuti la referente provinciale dell’Area legalità e politiche giovanili dell’Ufficio scolastico Emanuela Ropele (“La prevenzione è fondamentale per combattere questo fenomeno”),  il dirigente Uat di Vicenza Carlo Alberto Formaggio (“Non pensiamo che la cultura della legalità sia una frase fatta, perché la violenza si espande dove trova terreno fertile”),  gli assessori all’Istruzione Cristina Tolio (“Raccoglieremo tra qualche anno i frutti di questo lavoro”) e alle Politiche sociali Matteo Tosetto (“La violenza non è solo fisica, ma anche psicologica”),  il maggiore Umberto Gallucci per il comando dei carabinieri. “La legalità è un valore imprescindibile, questa ricorrenza esisterà sempre”, il monito del primo dirigente della questura Rosaria Broccoletti, che ha regalato ai ragazzi uno zainetto della polizia e illustrato l’importanza dell’app Youpol. A seguire, l’incontro formativo con la psicologa dell’associazione “Donna chiama donna” Francesca Baratto, che ha dialogato con gli studenti sugli stereotipi sbagliati. Quindi la cerimonia in cortile.

sdr