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“Basta un gesto, una parola, un click”

 

Mercoledì 6 ottobre 2021 la classe 3B dell’Istituto Comprensivo A. Barolini  ha preso parte all’istituto “A. Canova” alla conferenza stampa di “Basta un gesto, una parola, un click”, progetto di prevenzione, contrasto contro i rischi del bullismo e del cyberbullismo di Ulls 8 Berica e Polizia Postale.

L’incontro, che si è svolto nell’aula magna dell’Istituto Canova, è iniziato con i ringraziamenti nei confronti di coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto, coordinando ed offrendo la propria disponibilità.

Tra questi la nostra dirigente Incoronata D’Ambrosio,  la collega dell’istituto Canova Sonia Diso  il provveditore agli studi Carlo Alberto Formaggio, il questore Antonio Messineo, il responsabile della Polizia Postale del Veneto Sergio Russo.

Abbiamo assistito alla visione dei video nel quale alcuni nostri compagni ed ex studenti della classe 2CL dell’Istituto “Canova”, hanno portato la loro testimonianza sul tema del bullismo e del cyberbullismo.

Il messaggio del video è chiaro e diretto ossia quello di sensibilizzare gli studenti, i ragazzi ad avere un dialogo con la propria famiglia e di coinvolgerla in momenti critici.

Nello stesso tempo dà le informazioni necessarie ai genitori di come salvaguardare  il proprio figlio, la propria figlia dai costanti pericoli a cui un adolescente è sottoposto usando una qualsiasi piattaforma social.

Il cyberbullismo può essere molto pericoloso per il benessere e la salute mentale di bambini ed adolescenti.
Recenti ricerche hanno dimostrato come il fenomeno del cyberbullismo produca effetti dannosi sulla vita sociale, emotiva e di riflesso sulla vita scolastica dei ragazzi che diventano delle vittime.

Sono molti i segnali a cui si deve dare importanza. In alcuni ragazzi questo malessere si manifesta spesso attraverso ansia, disattenzione e di conseguenza ad un basso rendimento scolastico, ed a volte può sfociare in comportamenti più gravi come depressione e tentativi di suicidio.

Durante questo incontro, fondamentale, è stato l’intervento della Polizia Postale nella persona di Sergio Russo, che ha ulteriormente contribuito a spiegare i vari rischi che i ragazzi possono correre utilizzando i social in maniera irresponsabile.

Purtroppo viviamo in un mondo dove ”apparire“ è più importante ed a volte preferiamo vivere una vita virtuale fatta di amicizie facili online dove è più immediato instaurare un rapporto con un click,  piuttosto che interagire realmente con una persona.

Tutto questo però comporta dei rischi in quanto non si è mai certi di chi ci possa essere o chi si possa nascondere dall’altra parte dello schermo.

Fortunatamente la Polizia Postale ha i mezzi per risalire a tutto quello che viene pubblicato, scritto sia sui social o sulle piattaforme come Whatsapp;

Al compimento dei 14 anni i ragazzi diventano penalmente responsabili delle loro azioni sul web e quindi un messaggio o un post se arreca un danno a chi lo riceve,  può essere perseguito penalmente.

Anche la scuola ha l’obbligo, qualora venisse a conoscenza di fatti di bullismo e cyberbullismo, di aiutare le vittime, informando la famiglia e denuciando certi episodi.

 

 

C.N e G.V 3.B